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Contributo

Il 20 Novembre 2015, in occasione della Giornata Universale dei Diritti dei Bambini, è stato pubblicato l'ebook "Un fiore che sboccia. le basi scientifiche dell'educazione all'affettività e alla sessualità"
Al suo interno, ho curato il capitolo "Preadolescenza (10-14): dal bruco alla farfalla".

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Dall'introduzione della curatrice Simona Martini: 
Viviamo in una strana epoca, in cui dare voce ai sentimenti e alle emozioni è diventato il tabù per eccellenza. Il tabù della modernità, mi viene da definirlo, in un atto di voluta, ma non troppo, provocazione linguistica. E chi subisce, sopra tutti, queste innominabili prescrizioni affettive sono coloro che non possiedono ancora la capacità di liberarsene in un atto catartico e oppositivo: i bambini.
I bambini sono fiori inesplorati che si aprono al mondo, sbirciando dall’alto della loro immensa curiosità e fame di conoscenza tutto ciò che accade intorno a loro. Ciò che incontrano, talvolta, sono spessi muri costruiti con la paura e il pregiudizio, che li porta a ritirarsi in gusci di silenzio e intransigenza verso i propri istinti e il proprio piacere. Il preludio della nevrosi, avrebbe decretato Freud.
Il testo che andrete a leggere, costituisce un tentativo di delicata esplorazione e scoperta del mondo infantile, a partire dai primi passi del bambino nel mondo che lo circonda fino all’incontro con le ambivalenze e le difficoltà che la crescita comporta. Un testo che si pone come possibile bussola per una prima conoscenza di alcune tematiche fondamentali e costituenti dello sviluppo sessuale, affettivo e relazionale dell’individuo. Per non perdersi nei meandri della complessità della psiche umana e delle contraddizioni della crescita. Per non spaventarsi di fronte a situazioni nuove e sconosciute. Per orientarsi nelle risposte. Per incuriosirsi. Per scoprire il desiderio di nuova ed approfondita conoscenza. Per sorridere di fronte alla semplicità di una vita che nasce e cerca di trovare il suo posto nel mondo.

PSICOPOLI

 AltraPsicologia

E se gli psicologi fossero invitati ad un gioco dove è possibile sperimentare e immaginarsi come professionisti dei molteplici ambiti di intervento della psicologia, con tutti gli oneri e gli onori che ne derivano?

Ecco da dove nasce l'idea de "Lo psicologo da tavolo", nata per gioco durante uno scambio di auguri con una collega e trasferita su un tabellone da gioco. 

L'idea è stata apprezzata e condivisa dagli addetti e non ed è diventata un gioco di società che non poteva non chiamarsi "PSICOPOLI" prodotto da AltraPsicologia.

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